Il nostro popolo sente sulla sua stessa pelle il dolore tremendo del popolo palestinese al quale augura d’estinguere il Governo abusatore e criminale d’Israele.
Autore: Pastor Batista Valdés |
[email protected]5 marzo 2024 10:03:37
Foto: JORGE
Se Israele non si ostinasse a continuare a massacrare l’umile, sofferente e indifesa popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, il mondo intero oggi potrebbe manifestare per la fine di altri (ugualmente inutili) conflitti, per la pace, per la fraternità e la cooperazione, tanto necessarie ai popoli, per una distribuzione più giusta ed equa della ricchezza e delle risorse naturali, per una migliore preservazione dell’ambiente.
Con più di 100 000 vittime da ottobre tra morti e feriti, (con un brutale impatto in bambini e donne), una popolazione in condizioni di carestia e blocco dei medicinali, la cosa minima da suggerire è elevare le voci, unire le volontà, esigere una soluzione, così com’è avvenuto sabato 2, quando migliaia e migliaia di cubani hanno colmato le strade principali e le piazze in tutte le province e nel municipio speciale Isola della Gioventù.
Gigante e affollatissimo, il corteo non è stato ovviamente quello che ogni anni realizzava Cuba per festeggiare il Giorno Internazionale dei Lavoratori, colmo d’allegria, di giubilo operaio, d’iniziative e ragioni per il festeggiamento.
Questa è stata un giornata di denuncia, di condanna, di costernazione e tristezza per tante vittime uccise; indignazione di fronte all’impunità con cui Tel Aviv bombarda, incendia, distrugge e uccide, d’esigenza per far sì che gli organismi corrispondenti facciano valere il diritto internazionale.
Questo avviene da mesi, nei quali per gli stessi motivi e con la stessa sensibilità gli abitanti di diverse città hanno espresso l’identico reclamo di fronte agli occhi e all’udito di un mondo che dovrebbe far vergognare la specie umana attuale e soprattutto le nuove generazioni che genererà domani, se rimanesse cieco, sordo, muto e impassibile davanti a un genocidio che alla luce d’una lente fotografica e cinematografica, può sembrare fantascienza.
Disgraziatamente è una cruda e inaccettabile realtà.
Oggi è l’opportunità non disprezzabile di fondere in un solo grido, in un pugno comune, le innumerevoli frasi, i gesti e tutto il sentimento di condanna che ogni giorno cresce nella casa, nel centro di lavoro, in
qualsiasi spazio pubblico, davanti all’enormità di un massacro che, lontano dalla sua fine, è sempre più infernale per il modo in cui continua a far traboccare i morti.
Cuba sente, sulla sua stessa pelle, il dolore tremendo del popolo palestinese, quello che il Governo abusatore e criminale d’Israele vuole estinguere.
Cuba accusa e grida: Basta! ( GM/Granma Int.)