Nel comune italiano di Collegno, nella città settentrionale di Torino, è stata intitolata una piazza al comandante Ernesto Che Guevara, omaggio all'eroico guerrigliero, 56 anni dopo la sua morte.
In quel luogo, dove nel 1979 fu eretto un monumento che commemora il combattente rivoluzionario cubano-argentino e i suoi compagni combattenti caduti con lui in Bolivia, si è svolta questa domenica una manifestazione organizzata dall'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba (Anaic). , ha detto a Prensa Latina Marco Papacci, presidente dell'organizzazione.
All'evento, che si è avvalso della collaborazione delle autorità comunali e dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI), sono intervenuti numerosi interventi che hanno messo in luce la vita e l'opera del combattente, assassinato a La Higuera, in Bolivia, il 9 ottobre 1967.
I vari relatori hanno inoltre riaffermato il loro appoggio alla Rivoluzione cubana e hanno condannato le aggressioni degli Stati Uniti allo scopo di distruggerla, in particolare il blocco economico, commerciale e finanziario che mantengono contro l'Isola da più di 60 anni, in violazione dei diritti umani del suo popolo.
Marcos Hernández, console generale di Cuba a Milano, ha ricordato cosa significa l'esempio del Che per l'umanità, e in particolare ha evidenziato il suo spirito internazionalista, presente nei medici cubani che portano il loro aiuto solidale ad altri popoli del mondo, che hanno assistito anche uno dei partecipanti al suo omicidio in Bolivia.
Silvana Accossato, consigliera regionale, ha condannato il terrorismo internazionale ed ha espresso particolare gratitudine al popolo cubano, erede degli ideali del Che e di Fidel Castro, per aver aiutato altre nazioni del mondo, tra cui l'Italia.
Accossato ha fatto riferimento agli specialisti sanitari di quel Paese che hanno collaborato nelle regioni settentrionali italiane della Lombardia e del Piemonte durante i momenti peggiori della pandemia di Covid-19, e che ora stanno fornendo lo stesso servizio nella Calabria meridionale.
Ezio Bertolotto, presidente dell'ANPI di Collegno, ha raccontato il fatto storico che un partigiano italiano, Gino Doné, che partecipò alla spedizione sullo yacht Granma, fu sempre vicino al Che, che aiutò dopo lo sbarco mentre era colpito da un attacco d'asma . .
Papacci ha ricordato le parole di Italo Calvino, di cui tra pochi giorni si celebra il centenario della nascita, che descrisse il Che come “un uomo che chiese a se stesso e agli altri il massimo spirito di sacrificio, convinto che ogni sacrificio evitato oggi sarà pagato domani”. con una somma di sacrifici ancora maggiore”.
Il presidente dell'Anaic ha sottolineato l'eredità morale e politica del Che, per il suo spirito di sacrificio e il suo esempio, fino alle ultime conseguenze, nella lotta contro l'imperialismo “ovunque si presenti”.
https://www.prensa-latina.cu/2023/10/08/ho...ombre-en-italia
